Località da vedere vicino Montecatini
Itinerari per le vacanze con bambini
Tra le attrazioni da visitare mentre siete alle terme con i bambini, ricordiamo:
- Le antiche torri “La Rocca” e quella di Castel Lemmi, di cui resta la Torre dell’Orologio.
Altre torri medioevali sono inserite nel tessuto urbano della località, come quella in piazza Giusti, detta “Casa di Ugolino”, e l’altra nella via di Castel Lemmi. - - la Chiesa di San Pietro, di origine medioevale, anzi romanica, è anche la che assunse questa dedicazione al momento in cui ebbe la dignità di pieve, forse nel XIV secolo, al posto di quella più antica ubicata dove è ora il paese di Pieve a Nievole, ricordata fin dal 716. Nell'interno, ove a seguito dei restauri del 1962 sono visibili i capitelli romanici entro i pilastri settecenteschi, sono conservate varie opere d’arte: dipinti di Santi di Tito, della scuola dell’Orcagna, di un seguace di Andrea del Sarto e di Jacopo Ligozzi, paramenti e arredi sacri, in parte organizzati in un Museo parrocchiale.
- - la seicentesca piccola Chiesa di San Sebastiano, ad unica navata con la facciata preceduta da un piccolo portico sorretto da colonne di pietra.
- - la Chiesa di Santa Margherita della metà del Trecento dei frati agostiniani
- la Chiesa di Santa Maria a Ripa, una delle antiche suffraganee della pieve di Nievole, sorse nel 1532 il convento delle suore agostiniane. Dopo una parentesi in cui esse si trasferirono a Pistoia durante l’occupazione di Montecatini da parte di Piero Strozzi, la loro permanenza in questo convento ebbe termine con la soppressione ottocentesca.
Verso la fine del XIX secolo il complesso fu acquistato dalle monache benedettine di Santa Marta, che vi si trasferirono dal Borgo a Buggiano.
Informazioni e notizie utili per le vacanze con bambini a Montecatini
Le Terme della Toscana
Montecatini rappresenta la città termale per eccellenza.
Essa è situata ai piedi della collina sulla quale si trova la zona alta della città, nota per essere una delle città termali più eleganti e frequentata dal continente Europeo e non solo. Il complesso urbanistico trae origine dall’antica strada Pistoia-Lucca, oggi corso Roma e corso Matteotti e il grande viale, ora viale Giuseppe Verdi che porta verso il Parco Regio, in cui insistono i principali stabilimenti termali e che confina con il Parco delle Panteraie.
Gli edifici abitativi si rifanno allo stile classico delle Terme Leopoldine oppure a quello neorinascimentale del Tettuccio, al tipico gusto liberty in cui si presenta lo Stabilimento Excelsior del 1915.
Montecatini non è soltanto un centro termale di rilevante importanza, ma anche un centro mondano di fama internazionale, molto frequentato da personaggi noti dell’arte e del cinema. Le sorgenti termali erano conosciute e utilizzate anche in anticità. Le acque sono però storicamente menzionate soltanto nel XIV secolo, nell’opera “De Balneorum Italiae proprietatibus” del famoso medico Ugolino da Montecatini. Proprio in quest’opera si fa riferimento alla edificazione del bagno del Tettuccio, la cui vasca è coperta da una tettoia. All’epoca, il bagno del Tettuccio prendeva il nome di Bagno Nuovo e voluto nell’anno 1370 dalla Repubblica Fiorentina.
Originariamente il bagno del Tettuccio non fu ideato per un utilizzo terapeutico, ma nacque con l’idea di cercare di estrarne il sale. Lo scopo di utilizzare lo scopo di utilizzare il sito a fini terapeutici, venne raggiunto attraverso alcuni provvedimenti deliberati circa un secolo dopo e precisamente nell’anno 1477 per restaurare i vari complessi.
Nell’anno 1573 i bagni del Tettuccio furono alienati dal comune di Montecatini, che ne possedeva la proprietà, al granduca Francesco I. In seguito della decisione presa nell’anno 1430 di bloccare lo scolo delle acque della pianura per trasformarla in palustre peschiera, l’area dove insistevano i bagni era in buona parte impraticabile. Le Terme Leopoldine Le Terme di Montecatini nel corso del tempo sono state oggetto di vari cambiamenti.
Per diversi anni non furono fatti interventi per migliorare le condizioni ambientali e per un più funzionale sfruttamento delle sorgenti termali. I primi interventi di bonifica vennero fatti a partire dal 1740, sotto la regia di Francesco II di Lorena, e soltanto con Pietro Leopoldo, nella seconda metà del Settecento, iniziarono in maniera più incisiva gli interventi volti ad un razionale sfruttamento delle acque di Montecatini.
Gli interventi di bonifica ebbero inizio sulla base di un puntuale piano regolatore, come pure l’edificazione degli stabilimenti termali. Un fondamentale apporto per la realizzazione venne offerto da Giovanni Targioni Tozzetti e dell’abate Guido Grandi, nelle veci di consulenti degli interventi e dell’architetto Gaspare Paoletti, che presentò il progetto per lo sfruttamento delle acque termali e per l’edificazione degli stabilimenti termali.
La realizzazione degli stabilimenti termali ebbe inizio dopo il 1770 con il Bagno Regio, con le Terme Leopoldine e per ultimo con la ricostruzione del Tettuccio. Nello stesso tempo ebbe inizio una vera e propria metamorfosi della città, articolata intorno ad un grande viale che, aveva origine dalla diramazione per Lucca della strada Pistoiese, fino ad arrivare al Tettuccio.
Proprio partendo dall’inizio del viale e intorno ad una piazza furono edificati una serie di palazzi con negozi, la chiesa, nonché i primi alberghi.
E’ appena il caso di ricordare che la “Locanda Maggiore” e l’Ospedale per i poveri - e la Palazzina Reale, struttura realizzata per dare ospitalità alla famiglia granducale quando si recava ai bagni. Tale struttura è ora diventata sede della direzione delle Terme.
L’intera area termale, unitamente alle fabbriche annesse, venne donata nel 1784 da Pietro Leopoldo ai monaci della Badia di Firenze affinché si occupassero di gestire la direzione. Pietro Leopoldo, si riservò tuttavia il diritto di supervisore. Successivamente i monaci della Badia di Firenze fecero edificare anche il Bagno del Rinfresco.
Fu però che nell’anno 1816, in seguito a provvedimenti legislativi emanati da Napoleone, che la gestione dei bagni venne affidata da Ferdinando III a tre nobili di Pescia, i quali ebbero il merito di migliorare ancora la struttura termale. La notorietà delle terme di Montecatini ebbe una progressiva crescita esponenziale e si estese a partire dalla metà dell’Ottocento per opera della direzione del professor Fedele Fedeli.
Con l’avvenuta sistemazione del bacino idrologico congeniata dal professor Pietro Grocco, si ebbero ulteriori incrementi in termini di fama, e allo stesso tempo varie società provvedevano al potenziamento delle possibilità ricettive. Nell’anno 1905 venne designato il comune autonomo di Bagni di Montecatini, che edificò il nuovo Palazzo comunale progettato dal Brizzi che ebbe il merito di valorizzazione ulteriormente la stazione termale.
A seguito del passaggio di tutte le sorgenti private nella “Società delle Regie Terme”, ebbero inizio importanti lavori conclusi nel 1927, innalzando il prestigio di Montecatini ad una delle più grandi stazioni termali d’Europa. Dal 1968, l’immenso complesso termale, passo alla gestione della “Società delle Terme” che diede un forte apporto per il potenziamento e la promozione degli impianti sanitari e alberghieri.
Ma cosa è in grado di offrire oggi questo bacino termale? Oggi Montecatini è particolarmente ricca di acque termali. In particolare il centro termale dispone di ben otto sorgenti tra salso-solfato-alcaline, salso-iodiche-solfato-alcaline e salso-bromo-iodiche.
Alcune sorgenti come quella di Tamerici, Torretta, Regina, Tettuccio, Rinfresco, vengono utilizzate per cure idropiniche, altre sorgenti termali, come la Leopoldina e la Giulia, per la balneoterapia, mentre il cratere Grocco è utilizzato per la fangoterapia.
Le proprietà terapeutiche delle acque delle sorgenti sono riconosciute per la cura delle malattie del fegato, dell’apparato digerente, del ricambio e dell’apparato locomotore, ma sono, altresì, indicate per le malattie delle vie respiratorie e dell’apparato genitale. Per quanto concerne la fangoterapia e quindi i fanghi, essa è particolarmente indicata per le artriti, la gotta, i reumatismi articolari, le nevralgie e le sciatiche.
Quando iniziò il successo di questa città termale del benessere L’esplosione della fama del centro termale di Montecatini fu inarrestabile e sapientemente pilotato da personaggi di larghe vedute, così come si legge nella pagina scritta da Nori Andreini Galli, nel Novecento. Proprio nei primi anni del 900, vennero realizzati grandi strutture alberghiere, allineate su splendidi viali, immersi nel verde dei parchi e dei giardini.
Allo stesso tempo gli albergatori capirono subito l’opportunità di costruire centri d’interesse mondano e sportivo, nella consapevolezza che le acque termali avrebbero curato meglio il corpo umano, se l’animo fosse stato sereno.
A seguito di un’efficace e sagace campagna pubblicitaria mossa dagli albergatori, Montecatini ebbe risonanza di immagine di livello internazionale. Nacquero luoghi di ritrovo, caffè, manifestazioni musicali ristoranti, piccoli teatri. Sorsero locali notturni, un ‘casinò’, un ippodromo, campi di tennis, uno stand per il tiro a volo e un giornale, ‘Il Tettuccio’, dove collaborarono di firme prestigiose. Il curarsi con le acque termali non era cosa fine a se stessa, ma diventò un fatto di moda, un’occasione di prestigio e mondanità. Molti sono stati i personaggi famosi che hanno attraversato le strade della città.
Tra gli illustri personaggi che hanno beneficiato delle proprietà delle acque termali vale la pena ricordare: Verdi e Rossini, Lucie d’Ambra, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Beniamino Gigli, Pirandello, Silvio d’Amico, Trilussa, Ferdinando Martini Ingrid di Danimarca, i duchi di Windsor, Leopoldo del Belgio, Luisa di Svezia, Ranieri e Grace di Monaco, Ibn Saud d’Arabia, la regina del Marocco, oltre a noti divi del cinema quali Clarck Gable, Orson Welles, Spencer Tracy, Mary Pickford, Gary Cooper, Douglas Fair Fanks.
La Storia
Cenni storici
Montecatini si trova al centro della Valdinievole ad ovest del Serravalle ed è dal fiume bagnato nella parte settentrionale.
Storicamente il territorio di aveva come capoluogo il castello, situato in alto, sul colle a 299 metri, e dall’attuale cittadina ramificatasi in pianura, anche in relazione allo sviluppo degli stabilimenti termali e da questo punto di vista divenuta una delle più note e importanti stazioni termali d’Europa. In epoca romana la zona di Montecatini fu sicuramente interessata da una importante strada romana, la via Cassia, che da Firenze fu proseguita alla volta di Lucca per Pistoia. Oltrepassato il Serravalle, la via Cassia doveva toccare l’attuale comune di Pieve di Nievole, che nel Medioevo troviamo compresa nella Diocesi di Lucca e nel cui distretto si trovano le chiese di Montecatini e di Maona.
Sotto i signori di Maona È proprio dal Castello di Maona che trassero nome i nobili che ebbero signoria nella zona di Montecatini: i primi diritti dei Lombardi di Maona nella Valdinievole centrale risalgono alla prima metà del X secolo. Nel secolo successivo si affermò la presenza del vescovo di Lucca nella zona. In seguito il Castello di Maona, forse anche per l’affermarsi di Montecatini, decadde progressivamente.
Scomparso il castello e la chiesa, il toponimo rimane oggi attribuito ad una grotta e ad una cava di pietra. Un castello fra Lucca e Pistoia La storia più antica di Montecatini è ovviamente quella legata al castello posto in cima alla collina di Montecatini Alto, sul quale abbiamo visto aver avuto signoria i nobili Lambardi di Maona. Il primo episodio di una certa rilevanza storica in cui troviamo coinvolta Montecatini è intorno al 1177, quando affianco Lucca in guerra contro la città di Pistoia, occasione nella quale i montecatinesi demolirono il Castello di Marliana.
Gli scontri fra guelfi e ghibellini Per tutto il XIII secolo Lucca tentò di riconquistare il controllo di Montecatini, divenuto un centro strategico importante, come provano le vicende di cui fu teatro nella prima metà del Trecento. Nel 1271 Lucca tornò in possesso di Montecatini: un fatto che salvò quest’ultimo dalla distruzione che dieci anni dopo si abbatté su Pescia ed altri centri della Valdinievole.
Dopo l’occupazione di Lucca da parte di Uguccione nel 1314 - Pisa era stata assoggettata l’anno precedente - i fuorusciti guelfi si asserragliarono nel Castello di Montecatini sperando nell’aiuto di Firenze. I ghibellini di Uguccione, il cui luogotenente era il lucchese Castruccio Castracani, potevano contare, oltre che sulle forze pisane e lucchesi, sui fuorusciti di Firenze, di Arezzo, di Bologna e sugli aiuti di Matteo Visconti, del vescovo Guido Tarlati di Arezzo, dei conti Aldobrandeschi e di altri feudatari. I guelfi fiorentini da parte potevano contare dell’aiuto di Siena, di Bologna, di Gubbio, di Città di Castello, di Perugia e dei vari fuorusciti. La giornata del 29 agosto 1315 fu fatale per lo schieramento fiorentino, ma si trattò per i ghibellini di una vittoria temporanea.
Fino alla morte di vita Castruccio Castracani, Montecatini rimase legato alla città di Lucca, dopodiché il castello si unì alla “Lega dei Comuni della Valdinievole” e alla loro sottomissione a Firenze. Nell’anno 1554, Montecatini venne occupata dalle truppe francesi, ed ancora una volta dovette subire un assedio da parte delle forze medicee.